Sito Inps bloccato, non si può rimandare: l’Italia deve diventare una Smart Nation

La questione, per quanto già di per sé fonte di preoccupazione relativamente ai dati personali degli utenti Inps, è in realtà ben più aspra.

Si sollevano infatti numerosi quesiti relativi la reale capacità del nostro Paese di confrontarsi con quelle che sono le tecnologie odierne, e le variabili in grado di permettere il corretto funzionamento di uno smartworking di massa.

Il gap generazionale in questo caso è spesso fonte di un iniziale timore nei confronti dei nuovi sistemi di lavoro.

Mai come ora però, l’Italia si è resa conto che alcuni strumenti sono necessari nell’impedire un blocco lavorativo totale.

Gli strumenti digitali messi a disposizione sopperiscono però al loro scopo solo nel momento in cui convergono tutti nel pieno rispetto delle normative di cybersicurezza. Il sito Inps è solo uno dei tanti esempi di falle possibili.

La scarsa solidità della struttura digitale italiana è stata quindi meramente comprovata in un momento di crisi già elevato. La priorità per il momento, oltre all’attuale emergenza sanitaria, è quella di salvaguardare aziende e posti di lavoro. A seguito di ciò, una volta che tutto questo trascorso sarà alle nostre spalle, la precedenza dovrà essere data però al fornire un’adeguata struttura digitale di massa, promuovendo una cultura informatica fondata su basi solide.

Il mondo ci sta chiedendo di evolvere velocemente e di diventare una Smart Nation a tutti gli effetti.

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